GIULIA CAMINADA

Quel lungo filo rosso (in alternativa: Fil rouge) fatto di cultura ed arte (al caso specifico: di Giulia Caminada).

C’è un filo conduttore che lega, connota, e si dipana inequivocabilmente lungo tutto il lavoro culturale di Giulia Caminada. Questo immaginario “filo rosso” è rappresentato dall’onestà intellettuale e dalla coerenza; laddove per coerenza non solo si intende una generica adesione a quelli che superficialmente vengono definiti “contenuti strutturali”, ma piuttosto adesione ad un progetto che via via si va elaborando e prende forma sulla base di un fare indefesso che, nello specifico di Giulia Caminada, è normale “quotidianità faber”, di una durata più che ventennale.

Si tratta di merce rara specie in questi tempi fatti di improvvisazioni, orecchiamenti, sfumati e remoti sentito dire. Tempi di carestia vera, di crisi economica globale e della consequenziale crisi di valori, cui come sempre s’accompagna una evidente e lacerante perdita di genuina identità sociale, culturale e di ruolo del lavoro sempre più improbo dell’intellettuale.
In questo senso, assume un particolare significato la dinamica della ricerca, le tappe, o le articolazioni lungo le quali si è svolto e organizzato nel tempo il progetto culturale di Giulia Caminada: con la prassi dell’insegnamento e della didattica, nel tempo costante amore; poi con la ricerca socio-antropologica applicata al femminile ed alle tradizioni del focolare prealpino, sviluppata attraverso interventi pubblici, dibattiti, articoli giornalistici, interviste, saggi, dispense, libri e video. In tempi a noi più prossimi, infine, l’approccio alle metodiche della multimedialità comunicativa, l’analisi e l’utilizzo dei media. Da ultimo, la scoperta della fotografia e della poesia come strumento insostituibile di ricerca, documentazione, comunicazione ed arte.

Non aggiungeremo altro e non ci spingeremo oltre. Più di mille divagazioni, più di mille parole vale l’indicazione della utilità di una approfondita lettura del mondo culturale di Giulia Caminada, e delle sue multiforme produzioni letterarie, ed in specie delle sue ultime creature: immagini fotografiche d’arte raffinatissima, tutte al femminile.

A tutto ciò rimandiamo vivamente il lettore di queste nostre brevi note.

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